
Già nel dicembre 1917, dinanzi alla proposta di una
“Associazione di cultura” emersa nella sezione torinese del Partito socialista,
Gramsci osservava: “Una delle più gravi lacune dell’attività nostra è questa:
noi aspettiamo l’attualità per discutere dei problemi e per fissare le
direttive della nostra azione”, il che fa sì che non tutti si impadroniscano
“dei termini esatti delle questioni”, cosa che provoca “sbandamenti”,
disorientamento, “beghe interne”.
Non esiste cioè “quella preparazione di lunga mano che dà la prontezza di deliberare in qualsiasi momento”, perché chiari sono i presupposti teorici della decisione politica. “L’associazione di cultura dovrebbe [quindi] curare questa preparazione […]. Disinteressatamente, cioè senza aspettare lo stimolo dell’attualità, in essa dovrebbe discutersi tutto ciò che interessa o potrà interessare un giorno il movimento proletario” .
Non esiste cioè “quella preparazione di lunga mano che dà la prontezza di deliberare in qualsiasi momento”, perché chiari sono i presupposti teorici della decisione politica. “L’associazione di cultura dovrebbe [quindi] curare questa preparazione […]. Disinteressatamente, cioè senza aspettare lo stimolo dell’attualità, in essa dovrebbe discutersi tutto ciò che interessa o potrà interessare un giorno il movimento proletario” .
![]() |
►Leggere in PDF |
![]() |
http://www.marx21.it/ |